Salita al Monte Cistella 2017-05-16T09:47:40+00:00

Il fascino del Monte Cistella

Il monte Cistella è una montagna affascinante, giustamente considerata come una delle più belle cime dell’Ossola. Sita al centro delle Alpi Lepontine, si staglia dominatrice con il suo altopiano dall’armoniosa forma. Chiunque sia passato anche una sola volta per le valli dell’Ossola, non può non averlo notato. Lo si vede dalla superstrada del Sempione, scendendo dalla val Vigezzo, dalla val Formazza, dalla val Divedro, da Devero… lo si scorge un po’ da ovunque. Quante volte raggiunto un passo, un’alpe o una vetta lo trovi lì di fronte, dall’alto dei suoi 2880, ad osservare.
Il Cistella è ricco di storia e soprattutto di leggende arcane e misteriose. Le streghe del Cistella sono ricordo ancora impresso nella memoria degli ossolani, al sibilo della baiorda le si poteva scorgere roteare e si potevano udire le loro litanie funeste. L’altopiano era considerato con terrore il gran salone da ballo di messer Diavolo… povero il malcapitato che al calar del sole avesse a trovarsi in quei luoghi!
Non esistono notizie dei primi salitori, ma dalla seconda metà dell’800 la montagna fu esplorata da alpinisti e geologi alla ricerca di minerali. Fu verso la fine del secolo che per forte volere e coraggiosa iniziativa del poeta dialettale Giovanni Leoni detto il Torototela, allora presidente del CAI ossolano, fu costruito lo storico rifugio sotto la vetta, inaugurato nel 1901.
Il rifugio è tuttora funzionante, incustodito ma sempre aperto.

La salita al monte Cistella è una meta ambita dagli escursionisti, sia per il vasto panorama a 360°, sia per l’accesso, un po’ faticoso, ma su bei sentieri segnalati e agevoli. Poi, a ripagare della fatica, dalla vetta…tutto sarà ai vostri piedi…potrete ammirare il mondo dall’alto. Dal monte Rosa con la sua capanna Margherita ai 4000 della Svizzera, dal vicino anfiteatro del Monte Leone alle vette Lepontine, per poi spaziare dal Monviso all’Adamello passando dai laghi e dall’immensa pianura che si perde lungo la linea dell’orizzonte.
Due sono gli itinerari per raggiungere l’ambita cima:

DALL’ALPE SOLCIO
ACCESSO: dal rifugio Crosta all’Alpe Solcio m 1750 raggiungibile su buoni sentieri in ore 2,30/3,00 da Foppiano, da Varzo o da S. Domenico

DIFFICOLTÁ: E

DISLIVELLO: m 1130

TEMPO DI PERCORRENZA: 3h00

PUNTI DI APPOGGIO: rifugio Crosta all’Alpe Solcio (www.rifugiocrosta.it, tel. 0324 634183), bivacco Leoni all’altipiano del Cistella

SENTIERI: vallone di Solcio, segnali b.co/rosso CAI

NOTE: itinerario percorribile da giugno a metà ottobre, dopo inverni molto nevosi è possibile trovare, a inizio stagione, ancora qualche tratto innevato.
ATTENZIONE a non farvi sorprendere oltre quota 2600 con condizioni di scarsa visibilità, ritrovare la traccia per il ritorno potrebbe essere problematico e disagevole!

DESCRIZIONE: dal rifugio il sentiero sale sulla sinistra dell’ampio Vallone di Solcio passando sotto la Scheggia di Marzasca e il Pizzo Boni. Tra splendide fioriture prima e colate detritiche poi, si giunge alla Bocchetta di Solcio (2600 m) 2h00. Piegando a destra si risale su rocce e detriti, fino ad una fascia rocciosa che si aggira, sempre sulla destra, per giungere poi al Piano di Cistella Alto, ormai in vista del bivacco Leoni (m 2803). Se prestate attenzione, poco prima dell’altipiano, sulla sinistra, troverete la grotta della Madonnina, un tempo il vecchio rifugio. Dalla destra del bivacco si prosegue su bancate rocciose per poi imboccare un canale di terra e rocce che conduce alla cima (m 2880).

VARIANTI: Questa splendida salita può essere inserita all’interno di in una circuito ad anello distribuito in due giornate di cammino. Tale escursione conta un primo giorno di ascesa al rifugio Crosta partendo da Foppiano (2h30) ed un secondo giorno di salita alla vetta del Cistella con discesa lungo il sentiero G11. Quest’ultimo inizia sulla sinistra del Piano di Cistella e percorre dapprima la dorsale rocciosa della “Costetta” (passaggio attrezzato da corrimano metallico), poi i caratteristici alpeggi fino a raggiungere il bosco che ci condurrà ai verdi prati di Foppiano m 1217, dal bivacco Leoni si contano 4 ore e m 1660 di dislivello in discesa.

 

DA CIAMPORINO
ACCESSO: da Ciamporino (m 1970) raggiungibile da San Domenico a piedi su strada sterrata o con seggiovia appartenente agli impianti “San Domenico Ski”
(informarsi per apertura e orari: www.sandomenicoski.com).

DIFFICOLTÁ: EE

DISLIVELLO: m 910 con seggiovia, m 1460 a piedi da San Domenico

TEMPO DI PERCORRENZA: 3h30 da Ciamporino, 5h00 da San Domenico (ritorno a San Domenico 4h00)

PUNTI DI APPOGGIO: bar e negozio alimentari a San Domenico, bivacco Leoni all’altipiano del Cistella, rifugio Crosta all’Alpe Solcio.

SENTIERI: F16

DESCRIZIONE: Da S. Domenico di Varzo (1420 m) si sale all’Alpe Ciamporino tramite la seggiovia (se attiva apre alle 8.00) o percorrendo la comoda strada sterrata che sale da dietro la piazzetta del paese (considerare 1h30 in più).
Dall’Alpe Ciamporino si punta all’evidente Colle di Ciamporino (m 2283) in direzione Nord-Est, mantenendosi sulla sinistra dei tralicci delle sciovie da utilizzare come riferimento. Per l’escursionista attento esiste un sentiero segnato, ma purtroppo i solchi del bestiame al pascolo possono confondere il cammino.
Dal Colle, con il sentiero F16, si sale in direzione della massiccia mole del Pizzo Diei, lasciandosi la Punta del Dosso sulla destra. E’ meglio lasciare la strada di servizio degli impianti e continuare sul sentiero poco più alto sulla destra. Si imbocca poi un ripido canale a volte innevato e, tenendosi a sinistra di una caratteristica torre rocciosa, si sbuca nella vasta cengia che costeggia il lato occidentale del Pizzo Diei. Seguendo gli ometti e i segnavia biancorossi si arriva a un bivio a quota m 2700 circa: a sinistra si sale per un ripido canale al Pizzo Diei, mentre proseguendo a mezzacosta e quindi in lieve discesa si giunge al vasto e lunare pianoro, con la nostra cima sullo sfondo, che da accesso al Bivacco Leoni. Da qui si aggirano verso Sud i bastioni del Cistella ed in quindici minuti si è in vetta tramite facili roccette. E’ anche possibile scendere al pianoro direttamente dalla cima del Diei, concatenando quindi le due cime. Per la discesa, proprio di fronte all’ingresso del bivacco (evitare di andare a sinistra!) inizia una traccia incerta ma poi sempre più marcata (“rifugio Crosta” scritto con vernice rossa su rocce, e successivamente indicazione “Solcio”), che scende poi ripidamente ad una bocchetta. Da questo colletto ci si immette verso sinistra nel vallone di Solcio e lo si percorre tutto (si possono trovare residue lingue di neve ad inizio stagione) arrivando in 2h00 al rifugio Crosta (1751 m). Prima su strada sterrata poi, dopo Coatè, sull’agevole sentiero F14, si raggiunge in 2h00 il punto di partenza (San Domenico). Sul sentiero dalle dolci pendenze, si incontrano pittoreschi e silenziosi alpeggi testimoni immobili della vita rurale.

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